Se hai affrontato l’aumento dei costi di produzione, non sei solo. Mentre i costi del lavoro e delle materie prime sono sotto gli occhi di tutti, molti trascurano un problema significativo: la cattiva gestione delle risorse.
Un’inefficiente gestione delle risorse può diminuire l’efficienza complessiva delle apparecchiature (OEE) fino al 13%, impattando direttamente sulla redditività.
La buona notizia è che l’Enterprise Asset Management (EAM) è un approccio potente che può ottimizzare le operazioni e incrementare i profitti. Anche se l’implementazione di un sistema classe EAM può essere difficile da avviare per i team non preparati, tuttavia l’approccio corretto può indirizzarti verso un futuro più efficiente e vantaggioso.
In questo articolo, condivideremo il nostro piano d’azione per un avviamento di successo del software classe EAM, con strategie collaudate che ti aiuteranno a navigare le complessità, massimizzare i benefici e accelerare il tuo cammino verso un miglior ritorno dell’investimento (ROI).
CMMS vs. EAM: qual è la differenza e perché è importante?
Prima di tutto, è importante chiarire la differenza tra i sistemi Enterprise Asset Management (EAM) e i Computerized Maintenance Management Systems (CMMS). Sebbene entrambi siano software cruciali per una gestione efficace degli asset, servono scopi distinti e offrono benefici specifici.
Un CMMS si focalizza sull’operatività, come la programmazione, il monitoraggio e la gestione delle attività di manutenzione, assicurando che le operazioni quotidiane si svolgano in modo fluido. Offre un valore immediato ottimizzando i processi di manutenzione e permettendo al team di completare le attività con efficienza. Per esempio, un tecnico di manutenzione potrebbe usare un CMMS per controllare gli ordini di lavoro del giorno, annotare le attività svolte e ordinare pezzi di ricambio dal magazzino. Un responsabile manutenzione potrebbe impiegare il CMMS per organizzare il lavoro, monitorare le prestazioni del team e produrre report sui costi di manutenzione e sulla affidabilità delle attrezzature.
Invece i sistemi EAM hanno un approccio più globale, focalizzandosi sull’intero ciclo di vita dell’asset. Un software EAM incorpora aspetti finanziari, di conformità e di pianificazione strategica. Offre una panoramica olistica sulla gestione delle risorse che va oltre la manutenzione. Ad esempio, un direttore di stabilimento potrebbe utilizzare un EAM per prendere decisioni informate sugli investimenti degli asset, equilibrando i costi di capitale con quelli operativi. Un controllore finanziario potrebbe affidarsi all’EAM per calcolare accuratamente l’ammortamento degli asset e programmare le sostituzioni.
Un sistema CMMS nasce per affrontare le sfide della produzione, un sistema EAM per definire una strategia evolutiva sul patrimonio di beni e impianti
Tre pilastri per un’implementazione EAM di successo
Un’implementazione di successo dell’EAM non si limita solo alla scelta del software, ma richiede un’integrazione strategica nelle operazioni aziendali. Per facilitare la navigazione in questo processo complesso, sono stati identificati alcuni pilastri fondamentali per ottimizzare il valore dell’investimento in EAM.
1. Comincia con piccoli passi, espanditi in maniera intelligente.
Un errore comune tra le aziende è tentare di implementare l’EAM in tutta l’organizzazione in un’unica soluzione. Tuttavia, questo non è il momento per l’approccio “tutto o niente”. È preferibile iniziare con piccoli passi per evitare di sovraccaricare il personale e superare il budget.
Il nostro suggerimento? Parti con un progetto pilota, che sia focalizzato su un singolo sito o una particolare categoria di asset. Adotta un approccio incrementale che ti permetta di sondare il terreno, rilevare eventuali problemi e affinare la strategia con un rischio contenuto.
Iniziare su piccola scala ti consente anche di ottenere successi immediati e generare un certo entusiasmo. L’adozione di un nuovo sistema può incontrare lo scettiscismo di alcuni membri del team, ma i primi successi sul campo permettono di superare facilmente la loro resistenza. Potrai così guadagnare il sostegno del tuo team e degli stakeholder, evidenziando i benefici concreti dell’EAM. Dopo aver risolto le problematiche iniziali e dimostrato il valore aggiunto, sarai in una posizione migliore per estendere l’EAM all’intera organizzazione.
2. Dare priorità all’interoperabilità
Per sfruttare appieno il suo potenziale, è essenziale che si integri senza problemi con gli altri sistemi aziendali, dall’Enterprise Resource Planning (ERP) ai sistemi Internet of Things (IoT). Nella scelta di una soluzione EAM, è importante dare priorità ad:
- Architetture aperte
- Capacità API
- Integrazioni ERP, Supervisory Control and Data Acquisition (SCADA), IoT e Manufacturing Execution System (MES)
Ricorda che l’obiettivo è stabilire una “singola fonte di verità” per tutti i dati relativi alle risorse. L’interoperabilità non è meramente un requisito tecnico, è essenziale per prendere decisioni informate in ogni area della tua impresa.
3. Semplificare l’adozione da parte dell’utente
In definitiva, il successo di un EAM non dipende unicamente dal software, è essenziale integrare l’EAM nella cultura manutentiva dell’organizzazione. Se il team non aderisce pienamente al sistema, l’EAM sarà di scarso beneficio. Un utilizzo improprio può portare a decisioni basate su dati inesatti, causando potenzialmente più danni che vantaggi.
È fondamentale ottenere l’approvazione su tutti i livelli e rendere l’EAM un elemento intrinseco del funzionamento quotidiano dell’azienda, non semplicemente un altro progetto tecnologico. Le strategie fondamentali per promuovere l’adozione da parte degli utenti includono:
- Coinvolgimento degli utenti finali nel processo di selezione e implementazione
- Fornire una formazione completa e specifica per il ruolo
- Selezione di soluzioni con interfacce utente intuitive che corrispondano al flusso di lavoro
Misurazione del successo EAM
L’implementazione di un sistema Enterprise Asset Management (EAM) è solo l’inizio. Per tenere le cose in carreggiata, devi tenere d’occhio le metriche giuste per identificare le sfide, tracciare il successo e prendere decisioni basate sui dati su come migliorare. Ecco alcune metriche chiave da tenere d’occhio:
- Efficienza complessiva delle apparecchiature (OEE) : l’OEE indica quanto bene funziona la tua attrezzatura esaminando disponibilità, prestazioni e qualità. Un OEE elevato significa che la tua attrezzatura funziona senza problemi ed efficientemente.
- Tempo medio tra guasti (MTBF) : MTBF misura la frequenza media con cui si guasta un’attrezzatura riparabile. Un MTBF più lungo significa che la manutenzione funziona correttamente e che l’attrezzatura è affidabile.
- Percentuale di manutenzione pianificata (PMP) : la PMP indica la percentuale di tempo complessivo delle attività di manutenzione pianificata, rispetto alla manutenzione reattiva. Una PMP più alta significa che sei in vantaggio, evitando possibili guasti imprevisti.
- Asset Uptime : tiene traccia di quanto tempo la tua attrezzatura funziona rispetto a quando è fuori servizio. Più uptime significa più produttività e meno tempi di inattività .
EAM: la tua tabella di marcia verso il ROI
Pensa all’Enterprise Asset Management (EAM) come ad una maratona, più cha ad uno sprint. Si tratta di un miglioramento continuo, anziché di una soluzione ad effetto immediato.
L’implementazione di un classe di software EAM richiede un certo investimento e un po’ di cambiamento nel modo in cui fai le cose, ma i vantaggi sono enormi.
Con costi crescenti e una concorrenza serrata, ottimizzare i propri asset, oggi, è essenziale. Intraprendendo i passi appropriati, non solo potrai superare le sfide aziendali attuali, ma anche preparare il terreno per elevare la tua attività al successivo livello, beneficiando di maggiore efficienza e incremento del ROI.